La nascita del Siccagno.
La varietà di uva Greco bianco di Bianco fu portata in Calabria dai coloni greci quasi tre millenni fa. Da allora ha conosciuto periodi più o meno buoni. Momenti in cui è stato più famoso e altri in cui rischiava di perdersi. Una perdita oltre che tragica, assurda, se pensiamo che il terreno calabrese si è dimostrato perfetto per la presa della piantina portata via mare ventisette secoli fa!
Il Greco insomma, è più di un vitigno autoctono: è stato anche la vite che più o meno era nei terreni di tutti. Averlo era una tradizione. Ed era una tradizione anche vendemmiare le uve e poi metterle a passire al sole per dieci giorni. Solo una volta passite, venivano trasformate in vino, ottenendo il passito Greco di Bianco.
Ma cosa succede se si interrompe una tradizione?
E’ la domanda che ci siamo posti molti anni fa: e se vinificassimo le uve Greco bianco in secco anzichè passirle?
Questa semplice domanda, un’intuizione, ha portato alla nascita del Siccagno.
Questo vino bianco mantiene quell’elemento unico – magico – del Greco di Bianco passito, ma si offre fruttato, fresco pur mantenendo quelle note dolci tipiche delle uve con cui è prodotto.
La prima produzione del Siccagno risale al 2012 e da allora è stato un crescendo di successi. Dalla Medaglia d’argento alla Selezione del Sindaco di Città del Vino al palco del Teatro Ariston di Sanremo!