La Pasqua in Calabria è una festività decisamente sentita.
Dai riti più piccoli alle processioni, in realtà si può dire che l’inizio dei festeggiamenti abbia inizio con la domenica delle palme. Quel giorno, i fedeli portano in chiesa delle palme intrecciate – ma è uso anche regalarle per buon augurio.
E’ intorno a questa ultima domenica prima di Pasqua che, giorno più giorno meno, nelle case si iniziano a preparare dolci pasquali. Questi dolci verranno gustati per tutta la Settimana Santa.
A Bianco li chiamiamo “gute” o “sgute“, ma sono conosciute nel resto della nostra bella regione con tantissimi altri nomi: cudduraci, ‘nguti, cuzzùpe, cucùli. Si tratta di “cestini” o intrecci di un impasto simile a quello delle brioche, il cui centro decorativo è sempre un uovo sodo. Vi si possono aggiungere degli zuccherini colorati per dare quel tocco in più.
A questi dolci fatti in casa, la domenica di Pasqua si aggiungono le immancabili Colombe – industriali o di pasticceria. E le uova di cioccolato per i più golosi!
Ma non solo dolci! Ci sono anche dei salati tradizionali: formaggi e il capretto.
Il formaggio pasquale, detto “musulupa” o “musulupu” ha origini dell’area grecanica calabrese, a Bova, in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di una specie di ricotta un pò più solida e non salata, compressa dentro una formina decorata. Alcune hanno la forma di una donna e altre di mammella. A legarle con la tradizione pasquale è l’origine di queste forme, che rappresentavano la fecondità, la vita.
La portata principale della Pasqua in Calabria resta comunque il capretto. Preparato secondo la ricetta tradizionale oppure no, è il piatto delle tavole pasquali calabresi. A noi piace farlo riposare almeno un giorno nel vino rosso. A quel punto, è pronto per essere infornato con cipolle e patate.
Allontanandoci dalla gustosa tavola, troviamo i riti religiosi. Forse quello più famoso è la processione che rievoca l’incontro tra Gesù risorto e Maria Vergine: L’Affrontata di Vibo Valentia. Durante l’evento che coinvolge tutta la città, le statue della Vergine (vestita in nero) e quella di San Giuseppe si incontrano più volte. Dopo un tot di incontri (il numero di incontri varia a seconda della località), la statua della Madonna “corre” e incontra la statua del Cristo risorto ed è in questo momento che le viene tolto l’abito nero che simboleggiava il lutto, rivelando le vesti azzurre.
E voi come festeggiate la Pasqua?