Fra le vecchie carte del nonno Alberto, una cartina in cui il paese di Bianco, sul Mar Jonio, è identificato con una botte.
Un territorio fertile e generoso, caratterizzato da terreno calcareo e argilla fine, ricco di minerali, arso dal sole e accarezzato dalle brezze marine che incantò i colonizzatori guidati da Enotro (dal cui figlio Italo deriverà il nome Italia) al punto che si organizzarono stabilmente dando vita all’Enotria (all’incirca la fascia dell’Italia meridionale bagnata dal Mar Jonio e parte dell’entroterra) e a quella che passerà alla storia come Magna Grecia.
Tra le coltivazioni importate, quella dell’uva greco fu una delle più rigogliose, caratterizzata da viti coltivate ad alberello a palo corto(oinotron) che, darà origine a vini che, pur provenendo dallo stesso ceppo genetico manifesteranno grandi differenze organolettiche a seconda delle località in cui il vitigno sarà allevato.